La storia del Camping L’Artaudois: un’avventura per famiglie dal 1890

Introduzione: un patrimonio da mantenere in vita

Benvenuti in questa pagina dedicata alla storia del campeggio L’Artaudois, un luogo ricco di ricordi, incontri e tradizioni, tramandati di generazione in generazione. Creato nel 1967 da mio padre Victor e da mio nonno Ricardo, detto “Papy Ricard”, sul terreno di famiglia, nel corso degli anni è diventato molto più di un semplice campeggio: è diventato un vero e proprio rifugio per le vacanze di migliaia di famiglie.

Oggi, con mia moglie Hélène, continuiamo questa meravigliosa avventura e forse nostra figlia Théa, se lo vorrà, un giorno scriverà una nuova pagina.

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Radici della famiglia :

Dall’Italia alla Provenza (1890)

Tutto ebbe inizio nel 1890, quando i miei bisnonni lasciarono l’Italia per stabilirsi in Provenza, una terra baciata dal sole e cullata dal canto delle cicale. All’epoca, la famiglia si guadagnava da vivere con l’agricoltura, coltivando viti, fiori e verdure locali sotto l’occhio benevolo delle colline circostanti.

Mio nonno, Papy Ricard, aveva rilevato la fattoria di famiglia con la stessa passione per la terra. Per lui la terra doveva rimanere agricola e non vedeva di buon occhio il desiderio di mio padre Victor di costruirvi un campeggio.

1967: Victor, Le Bâtisseur e Ma Mère, L’Infatigable

Mio padre, Victor, era un eccezionale tuttofare. Quando aveva un’idea in mente, nulla poteva fermarlo. Fu lui a costruire con le sue mani i primi edifici del campeggio e i muri delle terrazze, assemblando ogni pietra e mescolando la malta sotto il sole cocente, con la sua caratteristica tenacia.

Nel frattempo, una giovane ragazza di Chambéry, Marie-Laure, era in vacanza a Le Pradet con i suoi genitori. Avevano prenotato un soggiorno in un altro campeggio, ma quando sono arrivati era al completo. Così, quasi per caso, si sono ritrovati a soggiornare a L’Artaudois.

Il destino volle che Marie-Laure incontrasse Victor, il giovane gestore del campeggio. Quella che doveva essere una semplice vacanza estiva si trasformò in una storia bellissima. A poco a poco, divenne parte della vita del campeggio, condividendo i sogni e i progetti di mio padre.

Marie-Laure non si è limitata a seguire Victor in questa avventura: è diventata un pilastro fondamentale.

Di professione ostetrica, passava le notti nel reparto maternità, riportando a volte l’odore di disinfettante e la stanchezza dei turni di 24 ore. Ma nonostante questo ritmo frenetico, trovava ancora l’energia per prendersi cura di me e delle mie sorelle, mentre gestiva la reception del campeggio e la contabilità.

Durante il giorno accoglieva i vacanzieri con il suo sorriso e la sua professionalità, poi la sera si rituffava nei suoi archivi, assicurandosi che tutto filasse liscio.

Anni ’80 e ’90: una nuova era per L’Artaudois

La mia infanzia in campeggio: tra lavoro e momenti magici

Crescere in campeggio significava vivere al ritmo del sole e delle stagioni. Fin da piccolo ero affascinato dal lavoro di mio padre. A 10 anni avevo una missione di cui ero orgoglioso: raccogliere i rifiuti con il trattore arancione. Sotto lo sguardo divertito dei campeggiatori, ho preso sul serio la ruota, felice di far parte dell’avventura di famiglia.

Ma il campeggio non è stato solo lavoro. Ha regalato anche momenti indimenticabili:

Giochi a nascondino nei vicoli, sgattaiolando tra le roulotte e i cespugli di oleandro.

Serate di cinema all’aperto, dove un semplice telo steso tra due alberi diventava uno schermo gigante sotto le stelle.

I grandi pasti collettivi, in cui ognuno portava un piatto e in cui si finiva per cantare sbattendo sul tavolo, con un bicchiere di pastis in mano per i più grandi.

Piscina e intrattenimento

I primi anni ’90 hanno segnato una svolta decisiva per il campeggio. Fino ad allora era stato un luogo semplice, dove le persone venivano soprattutto per godersi l’ambiente naturale e l’atmosfera amichevole. Ma nel 1990 mio padre decise di pensare in grande: intraprese la costruzione di un edificio principale e di una piscina.

La piscina cambia tutto. Da quel momento in poi, i pomeriggi si riempirono di risate e schizzi e le serate di divertimento. Iniziarono i tornei di pétanque, le gare di belote e i grandi pasti condivisi sotto i platani. L’Artaudois divenne un vero e proprio luogo di vita, dove ogni campeggiatore si sentiva a casa.

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Un luogo di condivisione e apprendimento

più di un semplice campeggioa Le Pradet

Oggi L’Artaudois è ancora lì, fedele alla sua storia e al suo spirito amichevole. Hélène e io ci impegniamo a mantenere viva questa tradizione, aggiungendo il nostro tocco personale.

Abbiamo modernizzato alcune strutture, pur mantenendo l ‘anima del campeggio, quell’equilibrio tra semplicità e autenticità. L’Artaudois non è un grande e asettico complesso; è un piccolo angolo di Provenza, dove le persone vengono a riscoprire l ‘atmosfera delle vacanze di un tempo, tra cicale, aperitivi e partite di pétanque.

E ora una nuova generazione sta crescendo qui… Nostra figlia Théa, all’età di due anni, corre già per i vicoli dove giocavo da bambina. Forse, se lo desidera, un giorno prenderà in mano la fiaccola, come ho fatto io prima di lei.

Questo blog è un modo per condividere con te questa storia, ma anche per raccogliere i tuoi ricordi. Se hai soggiornato a L’Artaudois, se hai vissuto dei momenti speciali, raccontaceli!

La storia del campeggio non finisce qui. Sta ancora venendo scritta, insieme a te.

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